Fiuminata Valle Aperta (e creativa)

Il  seminario  gratuito che abbiamo realizzato a Fiuminata è stato anche l’occasione per rivedere un’amica a noi molto cara: Patrizia David, presidente dell’associazione  Fiuminata Valle Aperta.

L’associazione è nata cinque anni fa, ma già ha fatto parecchia strada: escursioni, manifestazioni, laboratori circensi, teatro e ginnastica.

Ora ha anche la gestione della nuova area camper attrezzata adiacente alla sede dell’associazione.

Tutto merito dell’infaticabile Patrizia e dei suoi compagni di viaggio.

 

Patrizia raccontaci la tua associazione

Abbiamo creato Fiuminata Valle Aperta per sostenere e valorizzare il territorio in chiave sostenibile.

Fiuminata è rimasta ai margini dei processi economici: non ci sono fabbriche né grandi vie di comunicazione.

Questo per certi versi è un male perché i giovani sono obbligati a spostarsi in altri Comuni per studiare o lavorare.

Per altri invece è un bene perché l’ambiente è rimasto intatto.

Dobbiamo partire dalle nostre peculiarità e farne il nostro punto di forza.

Puntiamo sul turismo che cerca il contatto con la natura, con la storia e le tradizioni locali. Anche per questo il territorio va preservato dalle speculazioni.

Come il Rifugio della Fonte del Piscio: una delle mete più conosciute dell’Alta Valle del Potenza per escursioni, picnic e passeggiate.

L’associazione Fiuminata Valle Aperta l’ha recentemente ristrutturato grazie al lavoro volontario dei propri soci.

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Ora che sei appena andata in pensione non avresti voglia di incrociare le braccia e riposarti?

È vero, ho alle spalle una storia fitta di impegni, sia in ambito sociale che politico.

Proprio ieri ho notato che, nonostante io sia in pensione, devo puntare la sveglia alle 7 ogni mattina perché ho un sacco di cose da fare!

La passione fa parte di me, come il senso civico e l’amore per questi luoghi. Inoltre ho sempre creduto nel lavoro in gruppo, di conseguenza l’idea di costruire una casa comune con altri soci è venuta quasi da sé.

In realtà la mission dell’associazione Fiuminata Valle Aperta non è poi tanto lontana dalla professione che svolgevo: all’Università di Camerino insegnavo sociologia economica e mi sono occupata per molti anni di ricerca in ambiente e territorio, quindi non faccio altro che mettere a disposizione di Fiuminata la mia esperienza.

 

Quali sono le sfide maggiori che hai incontrato o che ti ritrovi ad incontrare più spesso?

La risposta è unica: la partecipazione diretta delle persone.

Dal punto di vista creativo ed organizzativo l’associazione è cresciuta molto in pochi anni, basta vedere le numerose iniziative che abbiamo realizzato.

È diventata un soggetto credibile e apprezzato, un punto di riferimento sia per gli enti pubblici che per le altre associazioni locali.

Però non cresce la partecipazione attiva della cittadinanza all’interno dell’associazione: servirebbero più volontari che mettessero a disposizione le proprie competenze ed il proprio tempo.

 

Qual è il rapporto di Fiuminata Valle Aperta con tornaconto&c.?

Conosco Germana e Barbara da qualche anno. Quando è nata l’idea di costituire l’associazione è venuto spontaneo chiedere a loro consigli e suggerimenti.

Quando Germana ci ha proposto di organizzare il seminario a Fiuminata abbiamo aderito subito con entusiasmo perché era un’occasione per tutti per accrescere le competenze nella gestione, sia per la nostra associazione che per le altre realtà del territorio.

 

Per finire: dicci una cosa negativa ma anche una cosa positiva del mondo dell’associazionismo

La parte più brutta per me è senza dubbio la gestione burocratica e amministrativa, perché ti obbliga ad imparare una serie di normative che sei tenuto a seguire.

Inoltre necessita di competenze specifiche che non sono così semplici da imparare: le associazioni sono formate da volontari e quasi mai tra di loro ci sono commercialisti o avvocati in pensione!

Questo purtroppo porta molti dirigenti a gestire le associazioni con superficialità, con dilettantismo.

La parte positiva è la relazione che si crea tra le persone: ci si conosce, si ragiona, si progetta e si costruisce insieme.

L’associazionismo è fondamentale, in particolare nei territori dispersivi come questi in montagna. Rende il territorio più vivibile e vivace rendendo le persone che ci abitano o ci vengono a trascorrere del tempo più contente di starci.

E quando le persone sono contente diventano creative, restituendo agli altri delle pillole di gioia.

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