Il “caso” Centro Papa Giovanni XXIII ONLUS di Ancona

Questa è la storia del  Centro Papa Giovanni XXIII ONLUS:  un ente medio-piccolo che in tre anni ha fatto passi da gigante grazie a tanta volontà, impegno e investendo nel fundraising.

Ho deciso di raccontarti la sua storia perché sono stanca di sentire che “il consulente per la raccolta fondi se lo possono permettere soltanto le grandi organizzazioni”.

Mi occupo di fundraising da quindici anni e ancora questo pregiudizio permane nella testa di tanti, troppi dirigenti del Terzo Settore.

Ma come le mettiamo se la stragrande maggioranza delle oltre 336.000 Organizzazioni Non Profit italiane sono considerabili “medio-piccole”? Niente consulenze per queste? Fai da te? Ci si affida alla divina provvidenza? Si manda qualcuno a fare un  corso/master  e poi si vede come va?

Di solito le cose vanno proprio così: gli enti si formano in fundraising, mandando qualche volontario o un dipendente – in alcuni rari casi anche lo stesso direttore o presidente – ad imparare principi e tecniche di raccolta fondi, per poi riservargli una fredda accoglienza al ritorno.

Perché un’organizzazione, per avviare efficacemente il fundraising, deve avere voglia di innovare, cambiare, scardinare meccanismi – spesso relazionali – che ne bloccano la crescita.

Poi deve programmare, comunicare, investire tempo, denaro e passione.

Voglio essere chiara su questo: la raccolta fondi non è troppo complicata o troppo onerosa. Ma per ottenere risultati importanti ha bisogno di impegno, cura, attenzione e investimento da parte di tutta l’associazione.

Per aiutarti ad uscire dal guscio e a cominciare a fare sul serio fundraising, ti racconto come il Centro Papa Giovanni XXIII ONLUS ha fatto questo percorso e i risultati che ha ottenuto in soli tre anni. Grazie anche alla consulenza iniziale.

 

Chi è il Centro Papa Giovanni XXIII ONLUS

Il  Centro Papa Giovanni XXIII” ONLUS  è una Cooperativa Sociale di Ancona che opera nel settore dei servizi alla disabilità dal 1997.

Lo fa attraverso due Centri Diurni e due Comunità Residenziali per persone disabili.

Nel corso degli anni, grazie all’aiuto dei loro beneficiari/ospiti hanno avviato numerosi progetti di inclusione sociale, tra i quali la  Ristorazione Solidale  e le  Bomboniere Solidali.

Quando nel 2014 mi ha contattato, il Centro Papa Giovanni XXIII non era affatto estraneo alla raccolta fondi:

  • organizzava già eventi ad hoc;
  • chiedeva il 5 x mille;
  • promuoveva le bomboniere e la ristorazione solidale (il ricavato delle quali veniva reinvestito in progetti per gli ospiti dei Centri);
  • aveva un ufficio di comunicazione (con social media attivi);
  • un ufficio progettazione ben funzionante;
  • qualche decina di volontari e numerose piccole e grandi attività in corso.

La Direzione della Cooperativa mi chiese di aiutarli a rendere più stabile la raccolta, di trasformarla in un’attività strutturata e che coinvolgesse tutta la Cooperativa.

 

Il lavoro che abbiamo fatto

Abbiamo avviato la nostra collaborazione con un corso di formazione interno sui principi e le tecniche di fundraising, applicato alla realtà della Cooperativa, proprio per “seminare” la cultura della raccolta fondi.

Al corso hanno partecipato tutti gli operatori dei Centri Diurni e Residenziali, degli uffici amministrativi e anche qualche familiare degli ospiti.

Durante il corso è emerso da parte di tutti i partecipanti:

  • il desiderio di migliorare la qualità della vita degli ospiti disabili dei Centri;
  • l’atteggiamento positivo verso il fundraising (con qualche normale diffidenza iniziale).

Dopo il corso di formazione interno, abbiamo lavorato parallelamente a:

  • costruire il “gruppo del fundraising” per consentire al responsabile di usufruire di aiuti concreti in ogni fase della raccolta, per sperimentare la complessità del coordinamento, per condividere le attività, gli sforzi, le relazioni strategiche ma soprattutto le decisioni importanti;
  • definire gli obiettivi strategici ed operativi della Cooperativa e la programmazione delle attività annuali di fundraising, con visione strategica a 3/5 anni;
  • mappare capillarmente le relazioni dell’organizzazione;
  • potenziare la comunicazione tradizionale offline (restyling manifesti, volantini, brochure, flyer) e online (restyling del sito, incremento della newsletter);
  • coinvolgere tutti i “livelli” della Cooperativa, con rendicontazione periodica delle attività svolte e in programmazione al Direttivo, agli operatori, ai volontari che avrebbero collaborato alle iniziative di raccolta fondi di piazza e agli eventi.

 

I risultati raggiunti

In pochissimo tempo, la cosiddetta cultura del fundraising è davvero… fiorita:

  • il responsabile della comunicazione si è iscritto al  Master in Fundraising  e in breve è stato in grado di gestire autonomamente la raccolta fondi dal mercato degli Individui (mailing, DEM, Google AdGrants) e di coordinarsi efficacemente e rapidamente con il responsabile delle attività di fundraising;
  • il responsabile della raccolta fondi, tra le altre iniziative, ha avviato un ciclo di incontri con potenziali Major Donors e Aziende per curarne la relazione (ecco  alcuni dei risultati  nel breve periodo);
  • la Banca Dati dei potenziali donatori (prospect) dell’ente è passata da 4.500 a 9.714 anagrafiche;
  • gli eventi di raccolta fondi sono passati da 1 a 5 con un incremento della partecipazione da circa 500 a oltre 1.000 presenze;
  • la prima campagna di raccolta fondi e la prima esperienza di mailing (effettuate durante la mia consulenza) ha raggiunto l’obiettivo prefissato, ossia acquistare  “Un letto per tutti”;
  • anche la seconda campagna integrata di raccolta (effettuata con il mio accompagnamento) ha raggiunto l’obiettivo, ossia regalare una vera vacanza a tutti gli ospiti dei Centri in occasione del ventennale dalla fondazione della Cooperativa  (“In vacanza con noi”);
  • la terza e più ambiziosa campagna di raccolta fondi (ancora in corso) è stata organizzata e realizzata in piena autonomia (senza il mio aiuto) e sta dando risultati oltre le aspettative: consentirà alla Cooperativa di costruire una nuova  Casa Sollievo  per i propri ospiti.

 

Le persone sono il motore

Concludo questa carrellata di successi con una piccola serie di numeri, che danno il senso delle persone, delle aziende e delle famiglie che sostengono e si impegnano per lo sviluppo della Cooperativa Centro Papa Giovanni XXIII ONLUS:

  • i donatori “puri”, cioè coloro che hanno effettuato una donazione tramite bollettino, bonifico o contanti sono passati da 112 a 331;
  • le persone che hanno effettuato “acquisti solidali” (lotteria, torroni, bomboniere, ristorazione), sono oltre 4.800 persone;
  • le Aziende sostenitrici sono 169 (donazioni, gift in kind, sponsorizzazioni).;
  • la prima campagna di raccolta “Un letto per tutti” ha raggiunto la cifra di € 11.000 in donazioni. La terza e ultima per “Casa Sollievo” è arrivata a € 69.000 (al netto delle spese di raccolta);
  • in tre anni, i volontari che si sono attivati in prima persona in eventi di piazza, banchetti e raccolta di nominativi sono aumentati di 35 unità (durante gli ultimi eventi di piazza, nel dicembre 2017, erano 77). Dal 2016 tutti i volontari sono coordinati da un responsabile.

 

In conclusione

In questi anni, il management della Cooperativa Centro Papa Giovanni XXIII ONLUS ha portato avanti con determinazione, coraggio e spirito d’iniziativa le attività di  raccolta fondi  – con la collaborazione proattiva di operatori e soci – investendo in risorse, strumenti, comunicazione.

Non è stato facile, non si è trattato di un miracolo, ma dei risultati concreti dello spirito imprenditoriale di una squadra coesa e forte, di un’amministrazione oculata, certo, ma soprattutto dell’amore e della cura per gli ospiti dei Centri Diurni e Residenziali.

È questo il vero motore del fundraising di successo del Centro Papa Giovanni XXIII.

Adesso non vedi l’ora di cominciare? Se non sai come trovare le risorse da investire in formazione e consulenza….ne parleremo al seminario. Approfittane e iscriviti. ⇓

Livia Accorroni

Livia e noi ringraziamo la Cooperativa Papa Giovanni XXIII ONLUS per averci permesso di pubblicare la loro storia.

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