Comunicare il sociale: bastano una tastiera ed i social media?

Bastano una tastiera ed i social media per comunicare efficacemente nel Terzo Settore?

La domanda è molto chiara e la nostra risposta la riveliamo subito: no, non basta.

Abbiamo già spiegato che  la comunicazione sociale non è cosa da poco.

In questo articolo spiegheremo perché la pensiamo così e l’importanza strategica che la comunicazione assume nella vita di un ente non profit.

Prima di arrivarci però dobbiamo porci un’altra domanda…

 

Siamo tutti comunicatori?

Nell’era digitale ci siamo abituati ad essere tutti comunicatori.

Ci sembra normale e scontato parlare di noi e dei nostri interessi al mondo, che sia nei blog personali o sui social media.

Questa disinvoltura vale anche per gli enti non profit: che ci vuole a promuovere l’evento X o la raccolta fondi Y?

Basta chiedere al socio o al figlio del socio e lasciare che quest’ultimo si occupi di tutto: dalla creazione delle grafiche e la scelta delle foto alla scrittura dei testi; dal tono di voce utilizzato alla gestione di eventuali commenti negativi.

Le organizzazioni non profit commettono l’errore di credere che tutti siano buoni comunicatori solo perché sanno usare i social media o perché hanno un blog.

E invece…

È sufficiente leggere l’articolo su  come far crescere la raccolta 5×1000  che  Riccardo Friede  ha scritto per noi per farsi un’idea del lavoro che c’è dietro una qualsiasi raccolta fondi o la comunicazione di un evento.

I dirigenti degli enti non profit non si rendono conto che mettono l’immagine del proprio ente e la sua reputazione nelle mani di una persona che:

  • conosce poco o niente l’ente in questione;
  • non ha idea dello “stile” comunicativo dell’ente (ammesso che ne abbia uno…se non ce l’ha partiamo già male);
  • è inconsapevole dell’importanza del lavoro che gli viene chiesto di fare;
  • non conosce a fondo le tecniche comunicative da utilizzare in base all’obiettivo da raggiungere;
  • sa poco o niente della gestione delle crisi aziendali online (capitano anche agli enti non profit!).

 

Comunicare è parte integrante dell’essere umano, ma…

Un conto è comunicare sé stessi, un altro conto è comunicare un ente non profit.

Bisogna conoscere la sua storia, le storie delle persone che lo compongono, la comunità in cui opera, i suoi punti di forza e di debolezza, gli obiettivi, gli sforzi, i successi e le sconfitte.

Poi è fondamentale avere l’abilità e le competenze necessarie per trasmettere questo patrimonio di informazioni all’esterno in maniera idonea a raggiungere l’obiettivo (per esempio: promuovere un evento, una raccolta fondi, un servizio, il tesseramento, la ricerca di volontari, ecc.).

L’abilità sta nell’avere un’intuizione creativa.

Le competenze servono per trasformare quell’intuizione creativa in uno strumento di comunicazione, perché dall’idea all’esecuzione il passo non è breve.

Tutto questo non si improvvisa e le soluzioni per risolvere il problema sono solo due:

  1. investire in un piano di formazione per i soci che si occupano della comunicazione;
  2. affidare la comunicazione a persone competenti ed esperte, esterne all’ente.

Noi possiamo aiutare le organizzazioni non profit grazie a corsi personalizzati che possiamo modulare in base alle esigenze di ogni ente, piccolo o grande  (raccontaci di cosa hai bisogno).

Perché senza la formazione ed il passaggio di competenze, l’ente perde importanza ed il vantaggio competitivo nei confronti di altri enti non profit.

Questo si traduce nella perdita di opportunità:

  • in termini economici (pensiamo ad esempio al digital fundraising);
  • in termini di risorse umane (meno rilevanza = meno partecipazione della comunità, diretta o indiretta).

 

Il segreto della buona comunicazione

In realtà non c’è un segreto, ma un insieme di atteggiamenti da coltivare e di buone pratiche da perseverare.

Tra i fondamentali ci sono:

  • conoscere bene l’ente, la sua mission, la sua struttura organizzativa e funzionale;
  • conoscere la comunità di riferimento dell’organizzazione e avere le idee chiare sul profilo delle persone che vogliamo raggiungere;
  • avere consapevolezza di far parte di una comunità (passare dal “comunicare a” al “comunicare con”);
  • adottare uno stile comunicativo idoneo all’ente e alla sua mission;
  • coinvolgere tutti gli stakeholders nella comunicazione (diretti e indiretti, individui e organizzazioni);
  • offrire soluzioni ai problemi (dare una visione positiva e di concretezza);
  • formare le persone interne responsabili della comunicazione o affidare il compito a professionisti esterni con esperienza nel Terzo Settore;
  • sperimentare la propria creatività (lavorare sulle idee per vedere strade non battute e scoprire dove possono portarci);
  • perseveranza e flessibilità.

Alla fin fine è la relazione l’aspetto caratterizzante delle organizzazioni non profit e della loro comunicazione.

 

In conclusione: perché la risposta è no?

La risposta alla domanda iniziale è no perché per comunicare bene serve passione e mestiere, inteso come studio e tanta pratica.

Come una volta, quando si andava a bottega per imparare un mestiere: si ascoltava attentamente il vecchio artigiano, si scrutavano le mosse sapienti e veloci, ci si sporcava le mani fino a quando non si “sentiva” di aver assorbito tutta la sua passione e maestria.

Il principio vale anche oggi: bisogna imparare da chi conosce le tecniche della comunicazione e del marketing sociale (ne parleremo in un prossimo articolo).

Ma prima è necessario vincere le resistenze dei dirigenti non profit che non hanno mai lavorato online, altrimenti l’ente sarà condannato a restare marginale.

Inoltre è necessario coinvolgere i soci giovani e investire nella loro formazione per far emergere passioni e abilità strategiche.

Noi possiamo aiutare le organizzazioni non profit in questa delicata fase di passaggio con i nostri corsi di formazione sulla comunicazione.

Diamo loro le informazioni e gli strumenti per migliorare la presenza online e la propria comunicazione.

In questo modo sarà più facile raggiungere tutti gli obiettivi che si prefiggeranno!

Vuoi maggiori informazioni? Vuoi sottoporci un caso specifico?  Scrivici

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