La polisportiva: un caso risolto

La polisportiva è una forma associativa ancora poco conosciuta.

In questo articolo spiegherò cos’è e le sue caratteristiche partendo da un caso concreto sul quale ho lavorato.

Alla fine, come sempre, le mie osservazioni e qualche consiglio.

 

Il caso concreto

Il presidente di una ASD (associazione sportiva dilettantistica) mia cliente mi ha presentato l’idea di creare un centro dove praticare discipline sportive legate alle arti marziali, con il coinvolgimento di altre associazioni sportive locali.

Gli associati, quindi, sarebbero stati sia persone fisiche che associazioni.

Cosa fare? Che struttura dare a questa “creatura”?

Come dico sempre a chi mi chiede consiglio prima di partire, bisogna chiarirsi le idee e  mettersi un vestito che descriva esattamente chi siamo e cosa facciamo.  Solo così lavoreremo bene e saremo efficaci.

Dopo aver analizzato i loro bisogni e le attività che avrebbero voluto svolgere, ho consigliato loro di costituire una polisportiva di tipo misto e li ho aiutati a crearla.

 

Cos’è una polisportiva?

La polisportiva è un’associazione,  riconosciuta o non riconosciuta,  senza fini di lucro, che si occupa di diverse discipline sportive.

Ha per finalità lo sviluppo e la diffusione dello sport come mezzo di formazione psicofisica e morale dei soci, mediante la gestione di ogni forma di attività agonistico-ricreativa e del tempo libero.

È caratterizzata da:

  • la democraticità della struttura;
  • l’elettività e gratuità delle cariche associative e delle prestazioni fornite dagli associati;
  • l’obbligatorietà del bilancio.

Sono soci tutti coloro che partecipano alle attività sociali, sia sportive che ricreative, previa iscrizione alla polisportiva e tesseramento all’ente di promozione sportiva o alla federazione di appartenenza.

Può essere composta da:

  • persone fisiche associate;
  • associazioni sportive, ognuna delle quali pratica uno specifico sport (associazione di secondo livello);
  • persone fisiche e associazioni sportive (sistema misto).

 

Le questioni amministrative

Dal punto di vista amministrativo la polisportiva funziona come le associazioni sportive dilettantistiche: chiede l’affiliazione ad una federazione nazionale sportiva o ad un ente sportivo nazionale e poi riceve il riconoscimento tramite iscrizione nel registro del CONI.

La denominazione dell’ente deve essere: Polisportiva “vattelapesca” associazione sportiva dilettantistica.

Lo statuto deve essere conforme alla legge di riferimento  (art. 90 della Legge 289/2002)  e alle discipline fiscali  (art.148 comma 8 del TUIR).

Nel caso in cui voglia svolgere anche attività commerciale marginale: deve aprire la partita IVA e avrà la possibilità di accedere all’opzione della disciplina fiscale della  L.398/1991.

Nella polisportiva di secondo livello ogni singolo associato è dotato di soggettività ed ha una propria affiliazione. Della propria attività risponde esclusivamente la compagine associativa dell’associazione aderente, mentre il bilancio della polisportiva è formato esclusivamente dai proventi propri dell’ente.

In questo caso è opportuno individuare con precisione le attività proprie della polisportiva e quelle delle singole associazioni, come pure i proventi di ognuno e i vari rapporti di lavoro da instaurare.

Il tesseramento è questione assai delicata. Gli enti che vogliono associarsi devono affiliarsi allo stesso ente sportivo nazionale e/o alla stessa federazione sportiva nazionale della polisportiva oppure prendere una doppia affiliazione.

Di conseguenza i soci tesserati che frequentano i corsi dovranno avere doppia tessera.

 

In conclusione

Perché costituire una polisportiva? Quando è utile farlo? Ecco i vantaggi ed i punti critici più rilevanti a mio giudizio.

Creare una polisportiva significa offrire un pacchetto di attività molto ricco ai propri soci.

Significa anche presentarsi alla collettività come un ente interessante, in modo da:

  • attirare possibili nuovi soci;
  • impressionare positivamente gli enti pubblici ed altre realtà associative locali, con i quali imbastire collaborazioni;
  • coinvolgere possibili sponsor per le iniziative sociali o gli eventi organizzati.

Dal punto di vista amministrativo la polisportiva permette una migliore gestione delle risorse, con una consistente riduzione dei costi di funzionamento delle strutture.

È un soggetto sicuramente più delicato da gestire rispetto ad una semplice associazione non profit. In particolare quella di secondo livello e quella mista.

Queste ultime infatti necessitano di un grande lavoro di concertazione e coordinamento tra le varie associazioni che le compongono. Per questo consiglio di chiarire subito a tutte le organizzazioni socie diritti e doveri, responsabilità, mansioni e regole.

Inoltre è fondamentale che i quadri dirigenti della polisportiva siano formati e conoscano bene le regole amministrative e fiscali da seguire. Perché il rischio vero è che tutti cadano dal pero e si nascondano dietro un dito in caso verifiche fiscali o amministrative.

Germana Pietrani Sgalla

Vuoi approfondire questo argomento o sottopormi un caso concreto? Vorresti costituire una polisportiva?  Scrivimi.

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