Dal 1° ottobre modello F24 telematico obbligatorio

Il Decreto Renzi (D.L. n.66/2014), convertito dalla l.23/06/2014 n.89 ha cambiato sostanzialmente il modo di pagare le imposte da parte dei contribuenti, estendendo alle persone fisiche (non imprenditori e non professionisti) l’obbligo dell’invio telematico già previsto dal 1° gennaio 2007 per i titolari di partita IVA.

Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede la normativa, che avrà efficacia dal 1° ottobre 2014.

Da tale data scatterà l’obbligo di presentazione con modalità esclusivamente telematica dei modelli F24 con saldo superiore a mille euro o che presentino compensazioni con crediti tributari e/o contributivi.

In altre parole, tutte le persone fisiche, quindi anche le associazioni, saranno obbligate a pagare telematicamente il modello F24:

  • con saldo finale superiore a mille euro;
  • con saldo finale diverso da zero, ma in cui siano presenti compensazioni;
  • con saldo finale pari a zero, per effetto di compensazioni.

Nel caso in cui il saldo finale sia superiore a mille euro la presentazione del modello F24 dovrà essere effettuata attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate  (Entratel o Fisconline)  direttamente dal contribuente o tramite un intermediario abilitato (Caf, dottori commercialisti, consulenti del lavoro).

Le associazioni senza partita IVA potranno ancora continuare a pagare presentando il modello F24 cartaceo alla banca o alla posta, ma solo nei casi in cui l’importo sia pari o inferiore a mille euro e non siano presenti compensazioni.

Mentre le associazioni con partita IVA hanno già l’obbligo di versare il modello F24 tramite il proprio conto corrente online, quindi queste ultime dovranno solo fare attenzione agli importi e alle compensazioni, in maniera da capire quale modalità di invio dovranno utilizzare di volta in volta (home banking o Entratel o Fisconline).

La novità è destinata ad interessare anche le associazioni prive di partita IVA, considerato che il modello F24 è utilizzato anche da queste ultime per una serie di pagamenti: la TASI, l’IMU, l’IRAP e le ritenute d’acconto sulle prestazioni occasionali, i contributi previdenziali e assistenziali Inps sulle prestazioni di lavoro, le ritenute Irpef sui rimborsi spese forfettari o sui compensi per lavoro autonomo occasionale.

Tutti casi dove i presupposti di determinazione del versamento prescindono dall’esercizio dall’esercizio di attività commerciale e dalla conseguente acquisizione della partita IVA.

 

Cosa è opportuno fare?

  • Svolgere preventivamente un’analisi dei versamenti che effettua l’associazione nel corso dell’anno (magari controllando l’anno 2013);
  • verificare le modalità di iscrizione ai servizi online gratuiti dell’Agenzia delle Entrate per ricevere in tempo utile pin e password.

Non aspettate l’ultima settimana per capire se questa normativa avrà un impatto sul vostro lavoro quotidiano, altrimenti rischierete di commettere errori formali dovuti alla fretta.

Vuoi maggiori informazioni su questo argomento? Vuoi sottoporci un caso specifico?  Scrivici.

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