Banda E. Gagliardi: una musica può fare…

Mi piace intervistare le associazioni con cui collaboro o per le quali lavoro.

Un po’ perché mi piace ascoltare le storie delle persone che le compongono (ognuna diversa dall’altra) e il bagaglio di aneddoti che si portano dietro.

Un po’ perché mi emoziona vedere negli occhi delle persone l’orgoglio e la volontà di incidere sul benessere della comunità o del territorio di cui fanno parte.

La mia chiacchierata con  Federico Zuccatosta  non è stata da meno.

Federico è presidente  dell’Associazione Corpo Bandistico E.Gagliardi  di Pioraco.

È un ragazzo pacato e serio, ma fondamentalmente è un musicista, proveniente da una famiglia di musicisti. Quindi deve avere un’anima estrosa nascosta dietro il sorriso timido e imbarazzato per questa intervista.

 

Federico raccontami la tua associazione

La Banda è nata nel lontano 1872 e per oltre 100 anni è stata la banda del Comune di Pioraco.

Nel 1987 abbiamo deciso di accorpare la nostra banda con quella del Comune di Fiuminata, con l’obiettivo di unire le forze dei musicisti ancora attivi e di razionalizzare le spese.

Da allora siamo conosciuti con il nome non ufficiale di “Corpo Bandistico Alta Valle del Potenza” e siamo diretti dal Maestro Sergio Giuli.

Poi abbiamo rinnovato il repertorio e molto giovani sono diventati soci.

Siamo una classica banda di paese: accompagniamo i servizi civici o religiosi e organizziamo concerti.

 

Perché hai deciso di impegnarti in una associazione? E perché proprio la banda?

La storia di questa associazione è fortemente intrecciata alla mia: il mio bisnonno fece parte di questa banda e anche mio nonno era appassionato di musica.

In più mio zio ne fu il maestro per molti anni e mi regalò il mio primo flauto.

Quindi il mio ingresso nella banda fu molto incoraggiato dalla mia famiglia. Diciamo che ci sono entrato più per loro che per passione mia.

Poi però la passione m’è venuta eccome, tanto che ora ho l’onore di essere il presidente di questa associazione.

Oggi per me è un dovere morale restare in questa associazione e tramandarne la storia perché è fortemente collegata alla mia crescita personale.

Io sono ciò che sono anche grazie alle esperienze che vivo all’interno della banda.

 

Quali sono le sfide maggiori che avete incontrato o che vi ritrovate ad affrontare più spesso?

Una grande sfida è senz’altro quella del ricambio generazionale: non immagini quanto sia difficile far avvicinare i giovani alle bande paesane e appassionarli tanto da diventare soci.

Noi ci siamo ingegnati e possiamo dire di aver vinto la sfida grazie:

  • ai corsi di orientamento musicale che abbiamo organizzato nei nostri territori;
  • al rinnovamento del repertorio musicale.

Oggi siamo una banda giovane (il più anziano è il Maestro cinquantenne) e abbiamo formato un gruppo molto unito. Questo risultato mi rende fiero del lavoro che abbiamo fatto.

Purtroppo ci sono altri problemi che restano sul tappeto, in primo luogo i finanziamenti. Finora i Comuni hanno sostenuto le spese di funzionamento della banda, ma si tratta di piccoli Comuni montani, che devono affrontare tantissime difficoltà con pochissimi mezzi. Uno su tutti il terremoto.

E questo mi porta ad un altro problema: quella che è stata la nostra sede per oltre 100 anni è diventata inagibile a causa del terremoto.

Siamo riusciti a spostare velocemente gli strumenti e le attrezzature in un’altra sede provvisoria messa a disposizione dal Comune di Fiuminata, dove operiamo ora.

Gli sforzi dei nostri volontari e del Comune ci hanno permesso di non cancellare nessuna delle nostre attività, neanche i corsi di musica nelle scuole e il concerto in palestra che avevamo organizzato.

Per questo li ringrazio ancora.

Ora però dovremo trovare una sistemazione più stabile e dire addio alla nostra cara sede centenaria.

 

In cosa ti è utile tornaconto&c.?

Vi ho conosciuto nel 2015, durante il seminario gratuito a Fiuminata sui controlli fiscali.

Sentendovi parlare mi sono reso conto che la nostra associazione si fondava esclusivamente su una tradizione orale. Non avevamo molti documenti storici e questo sarebbe stato un grosso problema in caso di verifiche amministrative o fiscali.

Per questo vi ho contattato e tu Germana mi hai aiutato ad archiviare in maniera razionale i documenti che avevo ritrovato, a sistemare i verbali e ad aggiornare lo statuto.

Ora sono decisamente più tranquillo.

 

Dimmi una cosa negativa ma anche una positiva del mondo dell’associazionismo

Quella positiva è la possibilità di coltivare una passione che da solo non potresti tenere viva.

Mi riferisco alla passione personale di ognuno dei soci per la musica, ma anche alla volontà di far sopravvivere la banda dopo di noi.

Per le bande dei piccoli Comuni è più difficile trovare i volontari e le risorse economiche per andare avanti.

Per questo motivo nel 1987 abbiamo deciso di unire le bande dei Comuni di Pioraco e Fiuminata.

Spero che la nostra storia possa essere di esempio ad altri corpi bandistici: più solidarietà e meno campanilismo sono gli ingredienti di base per avere più chance di continuare ad esistere.

Quella negativa è comune a molte associazioni: ci sono soci che si spendono moltissimo e altri meno. Qualcuno ha impegni lavorativi o personali. Qualcun altro magari potrebbe impegnarsi un po’ di più… alla fine siamo comunque un bel gruppo!

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