Gli enti non iscritti al RUNTS possono ricevere contributi pubblici?

William:

Le associazioni che decidono di non iscriversi al RUNTS possono ricevere contributi dal Comune per la collaborazione fornita nella realizzazione di attività di interesse generale?

 

tornaconto&c. risponde:

Dato che la materia è complessa e le variabili sono molte, bisognerebbe valutare il caso nello specifico, in base alla natura dell’ente e dell’attività oggetto del contributo.

Proviamo comunque a darle degli elementi utili a chiarire il quadro normativo di riferimento.

L’art.143 co.3 lettera b) del TUIR non è stato abrogato dalla riforma del Terzo Settore (D.lgs 117/2017).

Di conseguenza, in linea teorica, l’ente pubblico può erogare un contributo generico all’ente non profit.

Generico significa che il contributo è legato all’attività complessivamente svolta da quest’ultimo a beneficio della comunità.

Se invece l’erogazione di denaro è relativa ad uno specifico servizio o attività svolti dall’ente, per inquadrare correttamente dal punto di vista fiscale l’introito bisognerebbe avere maggiori informazioni su:

  • natura dell’ente non profit;
  • tipologia dell’attività svolta;
  • durata degli interventi;
  • organizzazione di fattori produttivi (lavoro volontario/retribuito, impiego di mezzi specifici, ecc.).

In ogni caso, per l’ente non iscritto al  Registro Unico Nazionale del Terzo Settore,  tale erogazione rientrerebbe nel novero dell’attività commerciale.

L’ente non profit dovrebbe dotarsi di partita IVA ed emettere fattura per l’importo di quello che sarebbe un corrispettivo e non un contributo.

Vuoi farci anche tu una domanda?  Scrivici.

Condividi su :

Articoli recenti

Iscriviti alla nostra newsletter

È comoda, gratuita e ti arriva ogni 15 giorni.
Di sabato, così puoi leggerla con calma quando vuoi.