Possiamo rifiutarci di rinnovare la tessera?

Rebecca:

Possiamo rifiutarci di rinnovare la tessera ad una socia che ha causato problemi all’interno dell’associazione?

È sufficiente comunicarle la motivazione?

 

tornaconto&c. risponde:

Prima di rispondere alla domanda è necessario fare una precisazione.

Se con il rifiuto di rinnovare la tessera intendete dire che vorreste espellere la socia, va chiarito che tessera e quota associativa sono due concetti ben diversi, anche se spesso vengono confusi tra loro.

 

Quota associativa e tessera

La quota associativa è la compartecipazione da parte del socio all’autofinanziamento dell’ente.

È uno dei doveri che il socio si assume al momento in cui viene ammesso all’interno della compagine sociale e che manterrà fino ad una sua eventuale recessione o espulsione.

La tessera invece è il documento che di solito viene rilasciato al socio quando l’ente è affiliato ad una  rete associativa  o ad un ente sportivo dilettantistico nazionale.

Quindi:

  • la quota associativa c’è sempre ed è la prova del rapporto associativo in essere tra l’ente la persona;
  • la tessera può non esserci e non inficia il rapporto associativo tra l’ente e la persona.

 

Potete rifiutarvi di rinnovare la tessera?

La gestione del rapporto associativo (come si diventa socio, come si perde la qualifica, diritti&doveri,  ecc.) dovrebbe essere descritta nello statuto del vostro ente e ulteriormente dettagliata nel regolamento interno (se lo avete).

Quindi la risposta al suo quesito dovrebbe trovarla leggendo il vostro statuto ed il regolamento interno.

Detto questo, in linea generale gli statuti consentono di allontanare un socio che abbia arrecato danni all’ente o che non si sia attenuto alle regole della civile convivenza.

Sempre nello statuto, di solito sono elencati diversi tipi di provvedimenti disciplinari che possono essere assunti, in base alla gravità della situazione da governare:

  • richiamo verbale,
  • richiamo scritto,
  • sospensione,
  • espulsione.

L’espulsione può essere realizzata concretamente attraverso il mancato rinnovo della tessera, intendendo con questo atto il rifiuto da parte dell’ente di accettare la persona all’interno della compagine sociale.

Ma va detto che il rifiuto di rinnovare la tessera è il provvedimento disciplinare più grave in assoluto.

Di conseguenza dovrebbe essere intrapreso al termine di un percorso di cui deve esserci traccia, almeno nei verbali del consiglio direttivo.

Ciò significa che l’espulsione dovrebbe essere l’atto finale di una sequenza precedente di passaggi (quanto meno un richiamo scritto) che deve risultare agli atti.

A meno che la socia non abbia arrecato un danno così eclatante da far saltare tutti i passaggi precedenti.

 

Comunicazione alla socia

La socia ha il diritto di essere informata della decisione assunta dal consiglio direttivo dell’ente.

Se lo statuto o il regolamento interno non contengono istruzioni in merito, è consigliabile che la comunicazione venga effettuata in forma scritta e:

  • consegnata a mano e controfirmata per ricevuta, alla presenza di almeno due membri del consiglio direttivo;
  • o inviata tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno.

Copia della comunicazione naturalmente dovrà essere conservata agli atti.

Per completezza di informazione segnaliamo che il vostro statuto potrebbe riportare il diritto della socia ad impugnare la delibera del consiglio direttivo dell’ente, chiedendo che sulla questione si esprima la prima assemblea utile dei soci.

Vuoi farci anche tu una domanda?  Scrivici.

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